Siamo giunti alla fine di questo 35esimo anno paliesco. Il 18 ottobre dello scorso anno, lo abbiamo aperto con una bellissima cerimonia dove abbiamo ripercorso la nostra storia, le nostre vittorie, le nostre sconfitte… Ora siamo alla fine. E’ un traguardo importante, perché 35 anni è un pezzo enorme di vita che in tanti abbiamo condiviso amando i colori della Capitana. Secondo me è un traguardo importante anche per tutta Fucecchio, che avrebbe dovuto essere sancito e riconosciuto con qualcosa di significativo, ma non tutti hanno la nostra stessa sensibilità nel riconoscere a questa nostra Festa l’importanza che merita. Spetta quindi alle Contrade celebrarsi e celebrare il Palio per rimarcare l’importanza che ricopriamo nel tessuto sociale del paese e nella storia della cittadina. Proprio la storia, e noi ne abbiamo fatta tanta. Non è presunzione affermare che la nostra Contrada sia stata precorritrice di tanti eventi, di tante situazioni che poi sono state abbracciate da tutte le altre. E questo è merito dei contradaioli della Raimonda, quelli di ieri e quelli di oggi, che hanno lavorato e lavorano costantemente con immensa e disinteressata passione, perché alla Raimonda gli si dà e basta e si ama sopra ad ogni cosa, sopra al risentimento personale, sopra ai problemi della vita. Il nostro è un popolo che vive di passione, critico sempre ma per eccessiva voglia di fare il meglio per la Capitana, è un popolo che reagisce alle situazioni con immensa maturità capace di rialzarsi e ripartire anche dopo le batoste più grandi. Siamo tenaci, duri e orgogliosi. Incarniamo, e senza nemmeno vantarcene troppo, il perfetto spirito fucecchiese, perché per noi essere di Fucecchio vuol dire amare la nostra Raimonda, il nostro territorio, le nostre tradizioni e del resto, poco ce ne importa. Credo che alla cena del 30 luglio ogni persona che si sente di appartenere alla Raimonda dovrebbe partecipare. Mi piacerebbe vedere tanti giovani, ma tanti anche tra coloro che questa Contrada l’hanno creata. Un popolo solo, a cena tutti insieme per celebrare nuovamente la nostra amata Raimonda. Abbiamo scelto un luogo simbolo per cenare, la stalla del cavallo, ma sarebbe un sogno dover chiudere la piazza perché la stalla è troppo piccola. Partecipiamo e facciamo vedere a tutti, che nonostante tutto, noi raimondini siamo sempre e sempre più orgogliosi di portare al collo il nostro fazzoletto giallo blu!.
Il Presidente